da questo articolo (un po’ datato) de La Repubblica
E’ un metodo che si avvale di nuove tecnologie mini invasive per depurare il sangue dall’anidride carbonica abbattendo il rischio di decesso durante l’intubazione.
È stata la prima volta al mondo: alla Città della Salute di Torino e all’ospedale Sant’Orsola di Bologna è stata sperimentata con successo la dialisi polmonare. Secondo Marco Ranieri, responsabile delle terapie intensive della Città della Salute, “se sarà confermato su grandi numeri, è un metodo da premio Nobel“.
Lo studio è stato appena pubblicato sul numero di ottobre della prestigiosa rivista scientifica internazionale Critical Care Medicine, organo ufficiale della Società americana di Terapia intensiva e Medicina Critica. I pazienti che soffrono di broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO, vedi immagine sottostante) e giungono in pronto soccorso con grave difficoltà respiratoria, vengono trattati con la ventilazione non-invasiva, cioè con una maschera collegata ad un ventilatore meccanico che applica volumi di aria che rimuovono l’anidride carbonica da polmoni e riducono la fatica respiratoria. Spesso, nel 25-50 per cento dei casi, questo non è sufficiente e i malati hanno bisogno di essere intubati. Così il rischio di morte aumenta fino a cento volte. Secondo molti, entro il 2015 la BPCO è destinata a diventare la terza più frequente causa di morte nel mondo occidentale, con una mortalità che varia tra il 30 ed il 50%.
Le terapie intensive dell’ospedale Molinette della Città della Salute e della Scienza di Torino e del Sant’Orsola di Bologna, diretta dal professor Stefano Nava, hanno utilizzato in 25 pazienti con BPCO un sistema mini-invasivo di dialisi polmonare che depura il sangue dei pazienti dall’eccesso di anidride carbonica mediante un sistema brevettato che fra l’altro comprende un ossigenatore ed un emofiltro in vena. I ricercatori hanno dimostrato come l’applicazione della dialisi polmonare, abbattendo i livelli di anidride carbonica nel sangue, abbia significativamente ridotto il rischio di intubazione e le conseguenze negative che ne derivano. L’uso della dialisi polmonare ha ridotto l’incidenza di intubazione dal 33 al 12 % e la mortalità dal 35 al 7 %.