Cariche inerti per resine

fonti: uno e due

Sono considerate cariche tutti i materiali inerti, generalmente polveri di varia origine (minerale, vegetale, metallica) e granulometria, che possono essere aggiunti alle resine per modificarne le caratteristiche come il peso, la resistenza meccanica, la lavorabilità, la densità, l’aspetto, la tixotropia e la consistenza in genere, senza però modificarne la reazione chimica.
L’aggiunta di cariche inerti nella resina comporta l’aumento del volume del composto (resina + carica), riducendo al contempo la percentuale di resina nella massa. Questo genera diversi vantaggi, come l’abbassamento del picco esotermico (massima temperatura raggiungibile durante il processo di polimerizzazione delle resine), l’aumento della stabilità dimensionale e il contenimento del costo totale.
Ogni tipo di carica ha in genere un diverso comportamento nei riguardi della resina in cui è stata additivata, e ciò determina le caratteristiche finali del composto. Le particelle delle diverse cariche infatti hanno strutture diverse tra di loro: possono essere sferiche, lamellari, poliedriche o amorfe, e ciò influisce sul rapporto tra incremento di volume e viscosità del composto. Di seguito alcuni esempi di cariche comunemente impiegate.

Polveri e graniglie minerali:

  • Expanglass (granuli di vetro soffiato):inerte leggero ed altamentemicrosfere-vetro-cave-s resistente a compressione. Non assorbe resina ed ha alte resistenze chimiche. Compatibile con tutti i tipi di resina.
  • Sabbie di quarzo: pure e selezionate da utilizzare con resine epossidiche, nella preparazione di malte ad alta resistenza per riparazioni di pavimenti industriali, sigillatura lesioni, rifacimento parti mancanti; edilizia, restauro.

Graniglie metalliche:

    • Graniglia di alluminio: carica per la costruzione di stampi in resina epossidica; agevola la dissipazione del calore.
    • Graniglie selezionate di rame, bronzo, ottone e zinco:conglomerati ad alto graniglie_metallichecontenuto di metallo, con legante poliestere per settoreartistico e oggettistica.
    • Grafite: in polvere finissima costituita da carbonio puro, utilizzata per disegnare su carta creazioni prospettiche,sfumature e per dare rilievo a luci e ombre. Se dispersa in un legante permette di ottenere colorigrafite-polvere-small per pittura. Utilizzata anche come carica inerte per resine da colata e resine da laminazione.

Graniglie vegetali:

  • Gusci di noce: macinati, vengono utilizzati nel settore restauro per sabbiature delicate su dipinti e opere in legno, o in impasti con resine per ottenere conglomerati (esempio: pasta legno lavorabile per restauro di opere lignee).
  • Polvere di legno: ottenuta dalla macinazione di fibre vegetali, è ideale per essere polvere-legno-smallutilizzata come carica inerte di riempimento per resine e colle nella produzione di composti da colata, stucchi e paste che una volta induriti, assumendo le caratteristiche tipiche del legno come il peso, la lavorabilità e l’aspetto, possano essere utilizzati per interventi riempitivi e di ricostruzione di supporti e manufatti in legno.
  • Polpa di cellulosa: è costituita da microfibre di pura cellulosa insolubili nella maggior parte dei solventi, ed è utilizzata come carica inerte per resine e nella preparazione di pappette o impacchi di pulitura per superfici lapidee ed affreschi, alle quali conferisce proprietà supportanti e assorbenti.polpa-cellulosa-small

Scoperto un nuovo organo nel corpo umano

fonte: Ansa del 29/03/2018

Rivoluzione in arrivo in anatomia, con la scoperta di un nuovo organo, tra i più grandi del corpo umano: si chiama interstizio e si trova diffuso in tutto l’organismo, sotto la pelle e nei tessuti che rivestono l’apparato digerente, i polmoni, i vasi sanguigni e i muscoli. E’ formato da cavità interconnesse piene di liquido e sostenute da fibre di collagene ed elastina. Agisce come un vero e proprio ammortizzatore, ma la sua presenza potrebbe spiegare anche molti fenomeni biologici come la diffusione dei tumori, l’invecchiamento della pelle, le malattie infiammatorie degenerative e perfino il meccanismo d’azione dell’agopuntura. A indicarlo è lo studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports dall’Università di New York e dal Mount Sinai Beth Israel Medical Centre.

interstizioEtichettato per decenni come semplice tessuto connettivo, l’interstizio era rimasto invisibile nella sua complessità a causa dei metodi usati per esaminarlo al microscopio, che lo facevano apparire erroneamente denso e compatto. La sua vera natura è stata invece osservata per la prima volta grazie ad una nuova tecnica di endomicroscopia confocale laser, che consente di vedere al microscopio i tessuti vivi direttamente dentro il corpo, senza doverli prelevare e poi fissare su un vetrino. Impiegata su alcuni pazienti malati di tumore che dovevano essere sottoposti a chirurgia per rimuovere pancreas e dotto biliare, la tecnica ha permesso di osservare la reale struttura dell’interstizio, che è stato poi riconosciuto anche in tutte le altre parti del corpo sottoposte a continui movimenti e pressioni. Alla luce della sua complessità, l’interstizio si è così “meritato” la promozione ad organo.

interstizio 2Questa scoperta ha il potenziale per determinare grandi progressi in medicina, inclusa la possibilità di usare il campionamento del fluido interstiziale come potente strumento diagnostico“, spiega Neil Theise, docente di patologia all’Università di New York. Il continuo movimento di questo fluido potrebbe spiegare perché i tumori che invadono l’interstizio si diffondono più velocemente nel corpo: drenato dal sistema linfatico, questo sistema di cavità interconnesse è la sorgente da cui nasce la linfa, vitale per il funzionamento delle cellule immunitarie che generano l’infiammazione. Inoltre, le cellule che vivono in questi spazi e le fibre di collagene che li sostengono cambiano con il passare degli anni e potrebbero contribuire alla formazione delle rughe, all’irrigidimento delle articolazioni e alla progressione delle malattie infiammatorie legate a fenomeni di sclerosi e fibrosi. Il reticolato di proteine che sostiene l’interstizio, infine, potrebbe generare correnti elettriche quando si piegano, seguendo il movimento di organi e muscoli, e per questo potrebbe giocare un ruolo nelle tecniche di agopuntura.