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Siamo nel 1799 quando Alessandro Volta inventa il primo generatore elettrico della storia, ovvero la Pila di Volta. In breve, la fonte di energia elettrica è rappresentata da un prototipo delle moderne batterie elettriche in grado di generare corrente costante continua. Nel 1880 vengono introdotte le dinamo, con Thomas Alva Edison che brevetta la prima forma di distribuzione di corrente continua.
Per quanto riguarda la corrente alternata, inventata da Nikola Tesla nel 1888, la prima forma di distribuzione viene messa a punto nel 1911 da George Westinghouse Jr. Con una richiesta di energia elettrica sempre maggiore si scatena una vera e propria guerra delle correnti: l’obiettivo principale è quello di trasportare la maggiore quantità possibile di energia su grandi distanze al minor costo possibile.
L’intuizione vincente è quella di Tesla: lavorando inizialmente nel laboratorio di Edison, tenta di convincere quest’ultimo della convenienza delle correnti alternate in termini di distribuzione dell’energia. Oltre ad essere più economica da generare, la corrente alternata implica una tensione maggiore con perdite minori durante il trasporto, se paragonata alla corrente continua.
Nel sistema CONTINUO si verifica un flusso costante di cariche elettriche che attraversa un conduttore, tipo un cavo elettrico, circolando sempre nella medesima direzione. Esempio classico: una batteria che, producendo energia, alimenta una lampadina mantenendola accesa con un’intensità costante nel tempo. La polarizzazione dei due poli della batteria resta invariata nel tempo ed il flusso degli elettroni nel circuito produce una tensione continua costante.
Invece, nel sistema ALTERNATO l’andamento della corrente è sinusoidale. Nel passaggio ciclico tra picco massimo positivo e picco minimo negativo si genera un’inversione fra le cariche elettriche. L’andamento sinusoidale è generato spontaneamente dal meccanismo alla base del sistema alternato, ovvero un magnete in rotazione all’interno di una spira.
Nei settori civile e domestico si parla di tensione alternata, in realtà facendo riferimento alla tensione efficace. La tensione efficace può essere definita come il valore di grandezza elettrica che, in corrente continua e con lo stesso carico, produrrebbe la stessa quantità di calore. I famosi 220 V delle prese elettriche domestiche sono in realtà il valore efficace di una tensione alternata i cui valori di picco sono all’incirca ±311 V.