Ragazzi, “barrez-vous”, scappate dalla Francia

dal sito di Repubblica

FML’ex direttore della comunicazione dell’International Herald Tribune, Felix Marquardt, incita i giovani francesi ad abbandonare un paese dove non è ancora vissuto come un problema la fuga dei cervelli, ma dove la disoccupazione giovanile è al 26%. Le mete consigliate: Brasile Cina e Colombia

“Ragazzi, scappate dalla Francia!”. E’ cominciata come una provocazione, ma ora sta diventando il segnale di una nuova stagione di scontento tra i giovani transalpini. Il curioso appello firmato dall’imprenditore Felix Marquardt è stato inizialmente pubblicato sulle colonne di Libération, poi ripreso anche dal New York Times. Titolo perentorio: “Barrez-vous!”, Scappate! Lo stesso che compare adesso su un nuovo libro-guida all’espatrio – 99 ragioni di andare a vedere com’è altrove – e un sito che raccoglie testimonianze di gente che abbandona la non più dolce Francia.

Un paese bello ma impossibile, scrive Marquardt, che si autodefinisce “non più giovane”: ha trentotto anni. Figlio di un’americana e di un padre austriaco, nato e cresciuto a Parigi, Marquardt descrive la Francia come una “Bella addormentata”, una nazione in declino, governata da una gerontocrazia, incapace di investire sulla propria gioventù. “Non sono antipatriottico” spiega Marquardt, abituato a rispondere a questo tipo di critica. “Credo che sia giusto andar via, cercare fortuna altrove, e poi magari tornare in questo spendido paese”. Lui vive negli aerei, è abituato a lavorare all’estero. E’ stato direttore della comunicazione all’Internationl Herald Tribune, ora ha un proprio studio di consulenza, Marquardt&Marquardt, che fa advocacy e lobbying per gruppi e governi stranieri, dall’Indonesia alla Georgia. “Nazioni che ci ostiniamo a chiamare emergenti, mentre alcune sono già più avanti di noi”.

barrez-vousE’ una posizione che fa discutere, in un paese in cui ancora non esiste, o comunque poco, il fenomeno della “fuga di cervelli”. Nel 2011, 35mila francesi sono espatriati. Erano appena 21mila l’anno prima. Il 40% ha meno di 30 anni. Una tendenza ancora piccola, ma in aumento. In Francia, la disoccupazione giovanile è arrivata al 26%. “Nessuno sa davvero come pensare ai giovani” racconta Marquardt, diventato portavoce dei nuovi espatriati. “Ai giovani viene chiesto di inserirsi, integrarsi: un controsenso”. I ragazzi sono una forza di cambiamento e trasformazione della società, continua, non l’ennesimo tassello in un puzzle predefinito. La società francese è insomma chiusa e arroccata sul suo passato, senza prospettive. “Una situazione simile a quella dell’Italia” nota l’imprenditore che vorrebbe lanciare versioni del suo movimento in tutta Europa e anche negli Stati Uniti.

La valanga di reazioni e critiche al suo appello su Libération, lo ha convinto a scrivere un libro e aprire in Rete un dibattito. Tra le destinazioni preferite dei francesi under 30 che fanno i bagagli ci sono Stati Uniti e Gran Bretagna. Londra è ormai definita scherzosamente la seconda città “francese” dopo Parigi a causa del forte numero di espatriati che hanno scelto di trasferirsi oltre Manica. Secondo Marquardt, però, bisogna scegliere di partire lontano dall’Occidente. “Per gli europei il meglio è già passato, ora tocca a brasiliani, cinesi, colombiani”. E’ in questi paesi, continua l’autore di “Barrez-vous!”, che essere francesi, italiani, o comunque europei, diventa improvvisamente un grande vantaggio.

eiffelNonostante la Francia sia depressa e pessimista sul suo futuro, appena si valica la frontiera c’è interesse e ammirazione per il french touch. Insieme a Daniel Cohn-Bendit, Marquardt ha fondato il movimento Europeans Now per ridare un po’ di slancio alla costruzione politica dell’Europa ed è diventato anche produttore di rap francese. Il suo monito ai giovani è una piccola novità per un paese che non ha mai davvero, conosciuto, fenomeni di emigrazione e ha sempre discusso per lo più di immigrati. “Non parlo di fuga” precisa Marquardt. “Consiglio di partire, tornare, ripartire”. E alla fine, forse, scegliere di invecchiare in Francia.