il sovraspinato come fa

full credits: Antonio Griguolo

Il sovraspinato, anche noto come sopraspinato sovraspinoso, è uno dei quattro muscoli della cuffia dei rotatori. Ricoperto dai muscoli trapezio e parte del deltoide, il sovraspinato origina a livello della fossa sovraspinata della scapola e si proietta in direzione della testa dell’omero, inserendosi sulla faccetta superiore del tubercolo maggiore dell’osso del braccio.
Un dettaglio anatomico molto importante dell’inserzione del sovraspinato, soprattutto per i suoi risvolti clinici, è che essa transita sopra la capsula articolare dell’articolazione gleno-omerale e all’interno dello spazio subacromiale, sotto la borsa subacromiale e il legamento coracoacromiale. Assieme agli altri muscoli della cuffia dei rotatori, il sovraspinato partecipa alla stabilizzazione dell’articolazione gleno-omerale, favorendo il contatto tra testa dell’omero e glena della scapola. Questo muscolo, inoltre, interviene anche nei movimenti di abduzione ed extrarotazione dell’omero.

Disposti a formare una sorta di manicotto attorno alla suddetta articolazione, i quattro muscoli della cuffia dei rotatori sono: sovraspinato, sottospinato, piccolo rotondo e sottoscapolare. Caratteristica comune a tutti i muscoli della cuffia dei rotatori e meritevole di citazione è che originano a livello della scapola (ciascuno in sedi specifiche differenti) e s’inseriscono sulla porzione prossimale dell’omero (ognuno in un’area diversa). Il sovraspinato è noto soprattutto in ambito sportivo e clinico-riabilitativo, in quanto è il muscolo della cuffia dei rotatori che più spesso s’infortuna; tale predisposizione all’infortunio dipende dalla sua anatomia, in particolare dalla particolare collocazione.

Il sovraspinato è un muscolo profondo, relativamente piccolo e di forma triangolare, che nasce sulla superficie posteriore della scapola. Orientate per lo più in orizzontale, le sue fibre convergono in un tendine d’inserzione diretto alla testa dell’omero. Il sovraspinato è il muscolo della cuffia dei rotatori che occupa la posizione più elevata a livello scapolare. Il ventre muscolare del sovraspinato occupa l’intera fossa sovraspinata della scapola. Quando poi le sue fibre convergono nel tendine d’inserzione, transita all’interno dello spazio subacromiale e termina il proprio decorso inserendosi sulla faccetta superiore del tubercolo maggiore dell’omero.

Nel passaggio all’interno dello spazio subacromiale, il sovraspinato transita superiormente all’articolazione gleno-omerale e alla sua capsula articolare, e inferiormente al legamento coracoacromiale, dal quale è separato tramite la cosiddetta borsa subacromiale, una borsa sinoviale preposta a prevenire attriti e sfregamenti. La rilevanza di questo aspetto anatomico emerge soprattutto in ambito clinico: la posizione sopra descritta espone il tendine d’inserzione del sovraspinato al rischio di sfregamenti e schiacciamenti (impingement) contro il tetto dello spazio subacromiale, tetto che è appunto formato dalla legamento coracoacromiale.

Assieme ai suoi tendini, il complesso muscolare composto dal sovraspinato e dagli altri muscoli della cuffia dei rotatori ha l’importante compito di stabilizzare l’articolazione gleno-omerale, mantenendo centrata la testa dell’omero sulla glena della scapola durante i movimenti del braccio ed evitando in questo modo che le superfici articolari perdano contatto tra loro. A titolo di esempio: durante l’abduzione o l’adduzione del braccio, la testa dell’omero si rende protagonista di movimenti di rotolamento e scivolamento sulla glena della scapola; in tali frangenti, il sovraspinato e gli altri muscoli della cuffia dei rotatori si occupano, tramite la loro contrazione, di evitare un eccessivo rotolamento o scivolamento della testa dell’omero, mantenendo la congruità articolare (testa dell’omero centrata all’interno della glena) ed scongiurando infortuni articolari molto dolorosi.

Il muscolo sovraspinato contribuisce in modo rilevante all’abduzione dell’omero sul piano frontale e partecipa anche all’extrarotazione della spalla. Il sovraspinato è il muscolo della cuffia dei rotatori più soggetto a tendinopatia della cuffia dei rotatori, una delle principali cause di dolore alla spalla, essenzialmente per motivi di carattere anatomico: con i movimenti del braccio, lo spazio subacromiale si riduce e tale riduzione, in alcuni individui, può ripercuotersi sulla salute dell’inserzione del sovraspinato che, come si è visto, vi passa all’interno. Oggi, l’espressione “tendinopatia del sovraspinato” include tutte quelle alterazioni della struttura tendinea che si rifanno a processi degenerativi, talvolta combinati alla formazione di calcificazioni. È doveroso precisare che, nel senso più esteso del termine, “tendinopatia” comprende anche tutti quegli episodi di lacerazione parziale o completa del tendine, un tipo di infortunio grave che spesso rende necessario l’intervento chirurgico.

Uno dei cardini dei programmi riabilitativi attuati in presenza di tendinopatia del sovraspinato sono gli esercizi di rinforzo dei muscoli extrarotatori dell’omero. Questi esercizi servono, di fatto, a stimolare i muscoli della cuffia dei rotatori implicati nel movimento di extrarotazione della spalla e a condizionarne i tendini. I più noti sono quelli eseguiti con un elastico fissato dal lato opposto alla spalla da allenare e il gomito dell’arto che tiene in mano l’elastico flesso a 90°; ma esistono anche quelli eseguiti con manubrio da distesi su un fianco o in posizione prona e quelli con elastico e il braccio in abduzione o flessione. È doveroso precisare che la riabilitazione da una tendinopatia del sovraspinato non si basa esclusivamente sul rinforzo degli extrarotatori della spalla; essa, infatti, comprende anche esercizi di stretching per la capsula articolare, esercizi di rinforzo del muscolo trapezio, esercizi di mobilità toracica ecc. Ecco perché, in presenza di tendinopatia del sovraspinato, è consigliabile sempre rivolgersi a uno specialista.

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