impiantate le prime protesi di ossa stampate in 3D

da un articolo del Corriere di Bologna del 15 giugno 2015

3DprintedLe cinque persone operate hanno circa 25 anni e le ossa del bacino compromesse da un tumore o dal fallimento di una protesi

Cinque ragazzi di età media 25 anni hanno protesi ossee stampate in 3D. Sono i primi impianti di questo tipo in Italia – un solo caso simile in letteratura medica nel febbraio 2014 in Inghilterra – sono stati fatti all’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. I ragazzi avevano le ossa del bacino compromesse da un tumore o dal fallimento di una precedente protesi. La progettazione delle protesi “su misura” si è basata sui dati del paziente, ricavati con tac e risonanza. È stato così realizzato un bacino virtuale, poi identificato il “pezzo” che andava sostituito. Queste e altri prospettive della stampa 3D in medicina verranno illustrati venerdì nella conferenza che sancirà la nascita dell’Italian Digital Biomanufacturing Network, che nasce per collegare gli sperimentatori che hanno raggiunto i risultati più avanzati nell’applicazione medica di questa tecnologia.

La stampante 3D realizza le protesi come se fossero pezzi mancanti di un puzzle tridimensionale, così poi “si incastrano” esattamente dove i chirurghi asportano la parte d’osso malata. Le protesi impiantate a Bologna sono in titanio. Il vantaggio, ha spiegato il Prof. Davide Donati (direttore dell’Oncologia ortopedica del Rizzoli, dove sono stati eseguiti gli interventi), è una ricostruzione che è la più appropriata possibile dal punto di vista anatomico dei rapporti tra femore e bacino. In poche parole, dopo l’intervento i pazienti hanno maggiore possibilità di riprendere a camminare correttamente. Ma gli obiettivi della stampa 3D in medicina sono ancora più ambiziosi: il “bioprinting” mira infatti a creare dispositivi su misura fatti da un mix di sostanze plastiche, ma anche umane. Oggi si usano già biomateriali come plastica o titanio – ha spiegato Pier Maria Fornasari, direttore della Banca del Tessuto Muscolo-scheletrico del Rizzoli – BioprintingIl vantaggio della manifattura a 3D è che può stampare negli strati di materiale le cellule del paziente. La cartuccia di materiale per la stampa può contenere cellule del paziente. Questo futuro, fatto di materiale umano mescolato a quello biocompatibile non umano, è davvero imminente: secondo me ci arriveremo tra sei mesi, un anno.

Un ambito che rappresenta un ulteriore campo di ricerca per il Rizzoli, dove al progetto della stampa 3D lavorano una quindicina di persone. Grazie a un finanziamento di oltre due milioni di euro da Ministero della Salute e Regione Emilia-Romagna sarà attivata una piattaforma di Bioprinting per la fabbricazione di dispositivi custom made fatta tramite l’acquisizione di immagini radiologiche da una Tac Dual Energy. Inevitabile sollecitare a Fornasari il ricordo del futuro descritto da Blade Runner, con “replicanti” costruiti in laboratorio. Ma il ricercatore è sfuggito alle suggestioni: “No, non è Blade Runner. È la medicina che è sempre più vicina alle esigenze del paziente, sempre più su misura. Da una parte con la genomica, dall’altra con la produzione di dispositivi o tessuti sempre più adeguati alle necessità chirurgiche del paziente“.

déjà vu or not?

main source: wiki!

As this article reports, “déjà vu experiences that are unusually prolonged or frequent, or in association with other symptoms such as hallucinations, may be an indicator of neurological or psychiatric illness“. Apparently, Déjà Vu (DV) are experienced by many people. This french expression, which literally means “already seen“, actually refers to a really interesting topic. I’ve decided to put together some information about that, feel free to leave a comment if you’d like to share your opinion.

Wikipedia defines the DV as “the phenomenon of having the strong sensation that an event or experience currently being experienced, has already been experienced in the past, whether it has actually happened or not“. dejavuThe origin of such phenomenon is not clear, even if recent research found that it might be correlated to improper electrical discharges taking place in the human brain. A DV event can be non-pathological (experienced by healthy subjects) or pathological (usually associated with temporal lobe epilepsy). In the latter case, the erroneous sensation of memory is intended to result from a neurological anomaly. Another theory attributes the DV feeling to having dreamt about a similar situation or place, and forgetting about it until one, while awake, seems to be mysteriously reminded of the situation or the place.

We probably don’t know that epilepsy is far more common than one might imagine. Most people suffer regular mild epileptic episodes, such as that of the so-called hypnic jerk (also called hypnagogic jerk, sleep start, sleep twitch or night start) . As god wiki says, the hypnic jerk is the “involuntary twitch which occurs just as a person is beginning to fall asleep, often causing them to awaken suddenly for a moment. Physically, hypnic jerks resemble the jump experienced by a person when startled, often accompanied by a falling sensation. Hypnic jerks are associated with a rapid heartbeat, quickened breathing, sweat, and sometimes a peculiar sensory feeling of shock or falling into the void“.

Associated with epilepsy is also the DV’s opposite, the Jamais Vu (JV) phenomenon. Literally “never seen“, the JV is experienced when a person momentarily does not recognize a word, person, or place that they already know. Such condition provokes a sense of eeriness for the subject, who feel as if they were seeing the situation for the first time (despite rationally knowing that it is not so).

programme de la Journée Thématique Prothèse

Ci-dessous le programme définitif des présentations qui auront lieu lors de la Journée Thématique Prothèse qui se tiendra le jeudi 18 juin prochain (comme annoncé par ce post d’il y a trois semaines).

Horaires et lieu : jeudi 18 juin 2016 à Paris, de 10h à 16h. Salle réunion de l’ISIR à Paris (tour 65-66 – 304 – 3ème étage, sur le site Jussieu de l’Université Pierre et Marie Curie).

  • 9h30 : Accueil des participants à cette journée. Café.
  • 10h00 : Ouverture de la journée – N. Jarrassé.
  • 10h10 : “La préhension chez personnes amputées de membre supérieur“, Dr. Amélie Touillet, et Dr. Noel Martinet, Institut Régional de Médecine Physique et de Réadaptation de Nancy.
  • 10h55: “Patrons d’EMG associés aux mouvements volontaires de la main fantôme : une piste pour le contrôle de mains robotiques poly-articulées chez l’amputé de bras” Jozina de Graaf, Institut des Sciences du Mouvements (ISM, UMR 7287, Université Aix-Marseille).
  • 11h40: “Simulation Personnalisée du Contact Mécanique entre Corps et Prothèse“, François Faure, société Anatoscope.
  • 12h30 : Pause Repas.
  • 14h00 “Promain“, Astrid Rubiano et José Luis Ramirez, Laboratoire Energétique Mécanique Electromagnétisme , Université Paris Ouest Nanterre La Défense.
  • 14h45 “Conception et évaluation préliminaire d’un système prothétique hydraulique genou cheville contrôlé par microprocesseur“, Xavier Bonnet, département R&D, PROTEOR.
  • 15h30 “La main artificielle: son futur et ses limites“, Peter Deschuyffeleer, société Touch Bionics.
  • 16h30 : Clôture de la journée.

Pour des raisons d’organisation, merci de confirmer votre présence par mail à l’adresse jarrasse (AT) isir.upmc.fr